SOS FIGLI – Psicologia in pillole per genitori
Febbraio 22, 2021La dipendenza affettiva fa parte di una serie di nuove dipendenze emerse negli ultimi anni e conosciute con il nome di New Addictions. Questo tipo di dipendenze sono dette comportamentali, poiché, al contrario delle dipendenze più note, come quella da alcool, non implicano l’utilizzo di una particolare sostanza, ed una conseguente dipendenza fisico – chimica, ma coinvolgono attività lecite e socialmente accettate, in cui la dipendenza è psicologica. Tra le New Addictions più diffuse, si ricordano: lo shopping compulsivo, la dipendenza dal cibo, dal lavoro oppure da Internet. Il fulcro di questo tipo di dipendenze, quindi, è rappresentato da un oggetto, come un telefono o, nel caso della dipendenza affettiva, da una persona.
Ma cosa significa soffrire di dipendenza affettiva? Potremmo descrivere la dipendenza affettiva come un tacito affidarsi all’altro, più o meno consapevolmente, fino al completo annullamento di sé, dei propri bisogni e desideri, al fine di compiacere l’altra persona, spesso perché chi ne è vittima ha avuto esperienze di svalutazione che la portano ad avere poca fiducia nelle proprie capacità e a provare disamore nei propri confronti. Sono persone che credono di non farcela da sole, di avere bisogno di qualcuno che le guidi, barattando così la loro individualità per un po’ d’affetto. L’amore del dipendente affettivo è un amore soffocato, fatto di silenzi ingoiati, di parole dette a metà, come a metà si sente il cuore, stretto tra il desiderio di essere amato e la paura di essere abbandonato. Purtroppo, però, non si tratta di amore vero, ma di una gabbia dorata in cui cercare di abbandonarsi al controllo esercitato dall’altro per fuggire dalle responsabilità delle proprie scelte e da ciò che si teme di più, i propri sentimenti. Questo atteggiamento, anzi, dà origine ad una relazione sbilanciata con il rischio di reiterare i meccanismi già vissuti in precedenza dal dipendente affettivo che, in cuor suo, un po’ li cerca essendo l’unica forma di amore che conosce, non rendendosi conto che questo tipo di relazione che non lo arricchisce né completa, ma è destinata a svuotarlo progressivamente. Per uscire da questa gabbia, il dipendente affettivo dovrà imparare a fare una cosa che si è negato per molto tempo: amarsi. Per affrontare al meglio questo importante cambiamento, può essere senza dubbio d’aiuto iniziare un percorso terapeutico, dove il paziente potrà finalmente dare voce al proprio universo interiore e riprendere in mano la propria vita, un passo alla volta, e ricreare la propria personale forma di serenità, amando ma soprattutto amandosi. Perché, prima di amare gli altri, dobbiamo imparare ad amare noi stessi.
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